Incontri con gli autori.
I primi ad
intervenire sono stati il regista sloveno Jan Cviktovič,
per parlare del suo cortometraggio, Vem e la regista
Pola Schirin Beck con il produttore Tilman Kolb
per il cortometraggio tedesco In deiner Haut.
A fare da
moderatore tra registi e produttore è stato lo scrittore
Roberto Ferrucci.
Un altro momento
che ha catalizzato l’attenzione è stata la discussione con il
regista greco Thanos Anastopoulos, autore di un
film molto intenso Diorthosi. Anastopoulos ha spiegato come
il suo sia un cinema di riflessione, con l’intento di stravolgere
gli stereotipi. La sua pellicola è “come una lettera d’amore verso
la mia città e verso il mio Paese, ma senza idealizzazioni”.
Al Trieste Film
Festival però non ci sono soltanto attori, registi e produttori.
L’intervento di Gerald Kerkletz, direttore della
fotografia di März, è stata un’ occasione per poter
approfondire i dettagli tecnici della pellicola tedesca.
Nella seconda parte
della mattinata è stata la volta della regista Claudia Cipriani.
Il suo importante documentario La guerra delle onde. Storia di una
radio che non c’era è stato il punto di partenza per un complessa e
ricca discussione, in cui si sono inseriti Ennio Guerrato
e Marco Coslovich, regista e sceneggiatore di
Il tramondo di Spartaco sulla memoria storica del Paese. |