TFF20 - INSOSTENIBILI LEGGEREZZE
TFF20 - INSOSTENIBILI LEGGEREZZE DELL'EST - CRONACHE DAL FESTIVAL

Incontri con gli autori
 
Come ogni giorno, alle 11.00 presso la sala conferenze dell’Urban Hotel si sono svolti i quotidiani incontri fra i protagonisti del Trieste Film Festival, la stampa e gli appassionati di cinema.

La prima a prendere la parola è stata Penny Panaiotopoulou, regista di Difficili addii: mio padre. L’autrice di origini greche ha dato vita ad una storia particolarmente toccante di una famiglia che affronta il lutto del padre. Il racconto non assume però dei contorni troppo drammatici, in quanto la storia è presentata attraverso gli occhi del bambino protagonista, che per affrontare la difficile situazione si crea un mondo alternativo di pura fantasia. Un universo al confine fra il reale e l’irreale, espresso creativamente attraverso l’uso delle luci e di una scenografia artificiale.

Questa "fiaba dei tempi moderni" è ambientata nel 1969, anno dello sbarco sulla Luna, occasione storica scelta dalla regista come una metafora per rappresentare un momento di passaggio verso un ignoto pieno di aspettative, ma anche quello in cui il protagonista accetta finalmente la morte del padre, diventando perciò topico dal punto vista della narrazione.

Successivamente è intervenuta Marina Pierro attrice che ha esordito nel 1976 con una piccola parte ne L’innocente del grande Luchino Visconti, ruolo che le ha aperto tante porte e dato il via alla sua carriera. Poco tempo dopo, ha raccontato l’attrice, Walerian Borowczyk è rimasto molto impresso da una sua fotografia tanto da cercarla con insistenza per proporle di lavorare assieme, opportunità unica che ha segnato l’inizio di un proficuo sodalizio. La sintonia speciale fra l’originale regista e la sua musa è nata da una comune sensibilità nei confronti dell’arte e, come sottolinea la Pierro, "si deve instaurare un rapporto di scambio reciproco e comprensione per dar vita a qualcosa di magico".

È stata poi la volta degli autori del cortometraggio Caffè Trieste, prodotto dalla Cappella Underground e che rientra nella sezione "Zone di Cinema". Gli sceneggiatori Lorenzo Acquaviva e Chiara Barbo hanno raccontato come il progetto sia nato tre anni fa, dopo l’incontro fortuito con un noto poeta di strada che li ha portati a conoscenza del Caffè Trieste, uno dei luoghi simbolo del quartiere italiano di San Francisco. Il film racconta parallelamente la storia del proprietario e fondatore, Gianni Giotta, e le tante storie dei frequentatori abituali di questo luogo, fra artisti e gente comune.

Chiara Barbo, sceneggiatrice e produttrice ha parlato della difficoltà di selezionare all’interno dell’enorme documentazione raccolta le testimonianze da utilizzare, di come si sia trattato di un costante work in progress in continua evoluzione. La Barbo ha poi aggiunto: "Vorremmo proiettarlo lì nel Caffè che lo ha originato, o magari fuori all’angolo della strada, invitando l’intero quartiere a vederlo".

Sempre per la sezione "Zone di Cinema" si è poi conversato amabilmente con Gloria De Antoni e Oreste De Fornari, gli autori e registi de Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa. L’opera che ha voluto rivalutare il cinema degli anni '30 omaggiando uno degli astri dello star system italiano meno conosciuti. De Fornari ha affermato che Antonio Centa era un "uomo di superficie, con molte zone d’ombra e mistero, difficili da districare a causa della reticenza dei vari testimoni". I due autori hanno attualmente in cantiere un progetto su Senilità di Svevo, che sperano di riuscire ad ultimare in tempo per la prossima edizione del Trieste Film Festival, occasione perfetta per presentarlo in anteprima.

Ha concluso l’incontro Daniele Gaglianone, autore e regista del documentario Rata nece biti! (La guerra non ci sarà): una serie di incontri e viaggi in Bosnia Erzegovina. Le motivazioni che hanno guidato Gaglianone sono state l’esigenza di far respirare testimoni e luoghi secondo il ritmo da lui percepito in prima persona, e di far trasparire le emozioni da lui provate "facendo un passo indietro" e permettendo alla storia di raccontarsi da sola. Il regista si è addentrato nei vari aspetti del progetto, su alcuni episodi che lo hanno profondamente toccato e colpito, come ad esempio l’incontro con la patologa incaricata di studiare i resti dei corpi ritrovati per ricostruirne l’identità: un momento che ha avuto difficoltà a ricreare su pellicola e che poi ha risolto sfruttando il sonoro in maniera da trasmettere l’emotività del momento.
 

Photogallery: 20.01.2009

Penny Panaiotopoulou (Dýskoli apocheretismí: o babás mou), regista / film director

Penny Panaiotopoulou (Dýskoli apocheretismí: o babás mou), regista / film director

Lorenzo Acquaviva (Caffè Trieste), sceneggiatura/ screen writer

Andrea Magnani  (Caffè Trieste), regista /film directors

Chiara Barbo (Caffè Trieste), produttrice-sceneggiatrice / producer

una lieta sorpresa Basa Potskhisvili

Oreste De Fornari (Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa), registi / film directors

Oreste De Fornari (Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa), registi / film directors

Gloria De Antoni, Oreste De Fornari (Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa), registi / film directors

Gloria De Antoni (Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa), registi / film directors

Livio Jacob con Gloria De Antoni, Oreste De Fornari (Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa), registi / film directors

Daniele Gaglianone (Rata neće biti!), regista / film director

Il regista Filip Robar Dorin

Annamaria Percavassi e Boris Pahor

Nicoletta Romeo e Mila Kirova

La produttrice di Prognoza, Mila Kirova

Mila Kirova

La produttrice Mila Kirova

Nicoletta Romeo presenta gli ospiti in sala

I curatori Tiziana Ciancetta e Fabrizio Grosoli

Greta Schiller e Andrea Weiss (Paris was a woman), regista e sceneggiatrice

Giuria concorso lungometraggi András Muhi

Giuria concorso lungometraggi Labina Mitevska

Giuria concorso lungometraggi Prune  Prune Engle

Santo Cielo!

muoviti muoviti

Nicoletta Romeo e Annamaria Percavassi con la Giuria dei Lungometraggi Prune Engler Labina Mitevska Andras Muhi

Labina Mitevska, giurata

Annamaria Percavassi e le giurate Prune Engler e Labina Mitevska

Posizioni

Giuria concorso documentari Marek Hovorka, Daniele Gaglianone, Nerina T. Kocjančič

la giuria dei documentari

I giurati Daniele Gaglianone e Nerina T. Kocjancic

I Giurati Marek Hovorka e Daniele Gaglianone

Il regista Marko Doringer e Tiziana Ciancetta

Marko Doringer (Mein halbes Leben), regista / film director

Guido Tortorella (Cronaca di un rapimento), regista / film director

Il regista Guido Tortorella

Petr Zelenka (Karamazovi), regista / film director

Annamaria Percavassi Nicoletta Romeo e il regista Petr Zelenka

Nicoletta Romeo e il regista di Karamazovi, Petr Zelenka

Nicoletta Romeo e Petr Zelenka


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