Cronache dal festival - 21 gennaio 2011
 

Programmazione fitta fin da subito per la seconda giornata di festival. Si parte infatti alle 11.00 con l'omaggio a Sergei Loznica, autore già conosciuto al pubblico del festival. In attesa di vedere sabato sera il suo esordio nel lungometraggio di fiction, MY JOY (secondo molti la rivelazione più autentica del Festival di Cannes 2010), la retrospettiva apre con LANDSCHAFT e FABRIKA, seguiti alle 14.00 da ARTEL', che racconta una giornata nella vita di una piccola cooperativa di pescatori nel Mar Bianco.
Il pomeriggio prosegue con due film che arrivano dalla Romania: alle 14.30 sarà la volta di AURORA di Cristi Puiu, visto all'ultimo festival Cannes nella sezione 'Un Certain Regard'. Puiu (il cui La morte del signor Lazarescu vinse 5 anni fa il Premio Trieste, e sempre presente in concorso con tutti i suoi film) con questo suo nuovo film segue il vagabondare di Viorel, ingegnere metallurgico quarantenne, divorziato e padre di due bimbe, durante l'iter di preparativi per un assassinio feroce. Sarà poi la volta di un'opera prima: EU CĂND VREAU SĂ FLUIER, FLUIER, di Florin Șerban. Girato con attori non professionisti, alcuni provenienti da un riformatorio, il film è un vero e proprio inno alla libertà e all’amore, Gran premio della giuria all’ultimo festival di Berlino. 
Dalla Romania alla Serbia: in prima serata, verrà presentato il secondo documentario in concorso dopo Vodka Factory. Uno sguardo divertito, corredato di straordinarie immagini d'archivio del cinema jugoslavo, sulle ambizioni cinefile del Presidente Tito, ritratto in compagnia di star hollywoodiane come Richard Burton e Liz Taylor, Yul Brinner, Orson Welles, Kirk Douglas e anche i nostrani Loren-Ponti per CINEMA KOMUNISTO di Mira Turajlić.   È poi con grande piacere che il festival propone, in seconda serata, il film vincitore dell'ultimo festival di Sarajevo: TILVA ROŠ di Nikola Ležaić, storia di un gruppo di skaters, che nel film interpretano se stessi, e che vivono in una zona depressa della Serbia ora al centro di lotte di minatori. Le serie tv Jackass e Dirty Sanchez, film “maledetti“ come Gummo e My Own Private Idaho (Belli e dannati), musica indie, sono i riferimenti visivi e musicali che fanno di questo film un ritratto assolutamente moderno di una generazione in crisi.
A mezzanotte, per il pubblico nottambulo del festival, il primo appuntamento con Muri del suono: VINYL – TALES FROM THE VIENNA UNDERGROUND. Se siete fra coloro che pensano che, in fatto di musica, Vienna sia una città classica e conservatrice, cambierete idea dopo aver visto questo film e scoprirete quanto invece sia proiettata verso il futuro, piena di artisti che preferiscono la sperimentazione all'aspetto commerciale della musica, la libertà d'espressione ai limiti imposti dall'esterno e, soprattutto, il cambiamento al mantenimento dello status quo.     

INCONTRI STAMPA  
Aperta, questa mattina presso lo spazio Vis à vis dell'hotel Duchi d'Aosta, la prima giornata di incontri che dà la possibilità a pubblico e stampa di incontrare da vicino gli autori dei film presenti al festival. Quale miglior inizio che non quello con
Danis Tanović e Cedomir Kolar, rispettivamente autore e produttore, del film d'apetura Cirkus Colombia?
Stimolato dalla direttrice, Annamaria Percavassi, che gli chiedeva a cosa fosse dovuto questo ritorno alla sua terra, la Bosnia, lacerata dalla guerra del '91, il regista ha subito chiarito come, per lui, questo lavoro non sia una frattura rispetto al suo film precedente, bensì un modo per esprimersi come persona, che è poi la dimensione in cui si sente più a suo agio. Una dimensione che gli ha consentito , attraverso la scrittura, di ritrarre le paure che ha vissuto in prima persona e che possono essere condivise con le esperienze degli spettatori. Alla domanda, poi, di come la vincita di numerosi premi avesse condizionato la sua carriera (ricordiamo che
Tanović ha vinto l'Oscar per il Miglior Film in lingua straniera con No Man's Land), il regista ha, ironicamente, consigliato a tutti vincere un Oscar, modo sicuro per avere la possibilità di lavorare ad altri progetti con una sicurezza economia del tutto nuova.
La parola è andata poi al produttore del film, Cedomir Kolar, il quale ha ricordato come è nata la  suacollaborazione con Tanović. I due si erano conosciuti in Francia durante un vernissage negli anni immediatamente successivi alla guerra. In quell'occasione il regista aveva lasciato a Kolar dei documentari. Nonostante l'interesse del produttore, a causa di  risorse finanziarie che allora non c'erano, le trade dei due si erano separate, fino al settembre del '99, quando Tanović fece avere a Kolar una sceneggiatura in tre lingue. Tre giorni dopo i due firmavano il contratto per il film che avrebbe vinto l'Oscar e iniziavano quel rapporto di dollaborazione e amicizia che li ha portati anche a fondare insieme una società di produzione.
Un doveroso accenno è stato fatto anche ai due bravissimi interpreti,
Miki Manojlović e Mira Furlan, scelti per la loro capacità di far propri i caratteri dei personaggi e che, grazie alla loro sensibilità artistica e umana, hanno reso la collaborazione proficua e naturale.
Tanović ha chiuso la conferenza stampa ricordando quanto il cinema italiano sia stato importante nella sua formazione di regista e come la influenzi ancora oggi. Le sue preferenze vanno ovviamente agli autori del passato, anche se - ha confessato - dei registi attuali apprezza molto autori come Bellocchio e Virzì.
  L'incontro è poi proseguito con la presentazione del documentario in concorso Vodka Factory, per cui era presente il produttore italiano Antonio Russo Merenda. “Il cui percorso di studio e lavoro è piuttosto interessante”, ha spiegato Fabrizio Grosoli, curatore dell concorso documentari. Merenda è infatti originario di Roma, ma si è trasferito in Svezia 23 anni fa per un master in International Marketing. E proprio lì ha iniziato a interessarsi di documentari. Partendo come corrispondente dall’estero per festival e riviste come “Segnocinema”, iniziò a capire che sarebbe stato proficuo fare qualcosa di cui nessuno si preoccupava al tempo. Pensò così di seguire i festival cinematografici dell’Est Europa, riuscendo in questo modo ad entrare in contatto con molti cineasti, tra i quali lo stesso Jerzy Sladkowski, regista appunto con il quale ha continuato a collaborare e che ha diretto Vodka Factory.
La storia parla di donne, delle donne russe, che la stessa troupe ha avuto l’opportunità di conoscere durante la realizzazione del documentario. Un documentario “creativo”, dove conta non tanto il dato oggettivo, quanto piuttosto un’impronta autoriale e soggettiva, con la quale il regista e il produttore hanno dato forma all’opera stessa. Un racconto reale ma allo stesso tempo in grado di sviscerare storie intime e private, quelle di queste donne che portano sulle spalle tutto il peso della famiglia e dove gli uomini sono quasi “inesistenti”, anche se riecheggiano ovunque tra i loro discorsi. Uomini violenti, alcolizzati e che vivono spesso ai margini della società.
Dopo due lunghe settimane di casting sono riusciti a trovare Valentina, la protagonista, operaia in una fabbrica di vodka. Una volta conosciuta la madre e la sua storia hanno così deciso che erano le persone giuste per raccontare ciò che avevano in mente. ovvero la storia di un circolo vizioso che vede queste donne produrre, per mantenersi, lo stesso veleno che è il diavolo tentatore dei loro uomini. Basti pensare che in Russia, per il problema dell’abuso da alcolici, l'età media di mortalità tra gli individui maschi si è abbassato tra il 1995 e il 2005 da 67 a 56 anni.
Le protagoniste, sebbene non professioniste, hanno comunque cercato di aiutare la produzione durante le riprese, dando consigli e mostrando una grande motivazione. Il produttore ha dichiarato di essersi sentito molto fortunato per avere avuto quest’opportunità e riuscire a collaborare insieme per dipingere con le giuste pennellate la loro particolare realtà.


 
Photogallery: 21 gennaio / January 21st

Nicoletta Romeo, Mira Turajlić, Cinema Komunisto

Nicoletta Romeo, Mira Turajlić, Fabrizio Grosoli

Elena Giuffrida, Mira Turajlić

Elena Giuffrida, Nikola Ležaić,Miloš Jaćimović (TILVA ROŠ)

Elena Giuffrida, Nikola Ležaić,Miloš Jaćimović (TILVA ROŠ)

Miloš Jaćimović, Nikola Ležaić (Tilva Ros)

Nicoletta Romeo, Andrew C. Standen-Raz (Vinyl)

Andrew C. Standen-Raz

Andrew C. Standen-Raz

Sergei Loznitsa

Sergei Loznitsa

John McCourt, Elisabetta D'Erme

John McCourt

Elisabetta D'Erme

Erik Schneider

workshop - Stefano Tealdi,

workshop - Stefano Tealdi,

Stefano Tealdi

Stefano Tealdi

Stefano Tealdi, Elena Giuffrida

Stefano Tealdi

spazio vis ŕ vis - Hotel Duchi d'Aosta

Nicoletta Romeo,Cedomir Kolar, Danis Tanović, Annamaria Percavassi

Danis Tanović

Danis Tanović

Danis Tanović,Cedomir Kolar

Cedomir Kolar

Nicoletta Romeo

Q&A Vodka Factory

Annamaria Percavassi

Nicoletta Romeo,Fabrizio Grosoli,Antonio Russo Merenda, A. Percavassi

Antonio Russo Merenda,produttore/producer (Vodka Factory)

Fabrizio Grosoli

     
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