HOME sezioni programma eventi speciali info festival press contatti alpeadriacinema


LE FOTO
DAY BY DAY

NEWSLETTER
iscriviti!






i film:

 ricerca: 

è possibile effettuare ricerche per attore, regista, titolo, paese o anno di produzione

16^ edizione,
sezione:
concorso documentari / documentaries in competition
PERCHÈ LE DONNE NON FANNO LA GUERRA?
WHY DON’T WOMEN MAKE WAR?

Manuela Pecorari, Nicola Nannavecchia


Italia / Italy
2004 DV, col., 58’
v.o. italiana - inglese - serba - bosniaca - croata / Italian - English - Serbian - Bosniac - Croatian o.v.


Sceneggiatura / Screenplay: Manuela Pecorari, Nicola Nannavecchia. Fotografia, montaggio / Photography, Editing: Nicola Nannavecchia. Musica / Music: Santa Unione Gasparazzo, Bosko Petrovic, 2Blue, Sanja Ilic, Vukan, Darkwood Dub, Sova, Earth Wheel Sky Ensemble, Violini di S. Vittoria, Quartetto d’archi di Kragujevac. Produzione / Produced by: Maus Design. Distribuzione internazionale / World Sales: Vitagraph.

Ricordi di donne che hanno vissuto in prima persona la guerra che ha insanguinato l’ex Jugoslavia fra il 1991 e il 1999. Donne che raccontano se stesse e le decisioni, spesso difficili, che hanno dovuto prendere a causa di questa guerra. Marija Morana vive a Vukovar per scelta e da qui ha visto la guerra. Vukovar è un posto dove la gente che passa ritorna sempre, per una strana forma di affezione: qui vedi le conseguenze della distruzione, una distruzione fatta dall’Uomo. Da gente come te e come me. Jasmina Tesanoviç è una scrittrice che vive a Belgrado. Racconta cosa vuol dire sentirsi una vittima totale: vittima di Milosevic e della Nato, del proprio governo e di quelli che ti vedono sempre come il serbo cattivo. Neva Tolle, di Zagabria, è una donna che ha scelto di arruolarsi per difendere, armi in pugno, suo figlio e la sua piccola casa. Svetlana Broz è nipote del Maresciallo Tito. Lascia Belgrado e la sua casa tranquilla per andare in Bosnia, in una Sarajevo assediata, insieme alla figlia di 11 anni e senza paura perché anche lì vivono i bambini di qualcuno. Dunja Gelineo è di Dobrinja, un quartiere di Sarajevo in prima linea durante l’assedio della città. Dunja ha imparato a riconoscere le etnie dal nome delle persone: prima della guerra non avrebbe saputo farlo, nemmeno con il suo...
"Questo documentario è tutto un passaggio in ombra, un tentativo di seguire le voci di queste e altre donne attraverso un territorio distrutto da una guerra di cui non si sono sentite parte. Viaggiamo in città simili alle nostre, così come non sono diversi i visi delle donne che si raccontano." (M. Pecorari, N. Nannavecchia)


Memories of women who lived during the Balkans War, which filled with blood the former Yugoslavia from 1991 to 1999: they recount their lives and the decisions they were forced to take because of war. Marija Morana lives by choice in Vukovar and from here she saw the war. Vukovar is a place where the people who pass through want to return, because of a strange form of affection: here you see the consequences of destruction, a destruction made by human being. People like you and me. Jasmina Tesanoviç is a writer from Belgrade. She recounts the meaning of being a total victim: a victim both of Milosevic and Nato, how one feels to suffer the violence of their government and those who will not give you opportunity because you are the evil Serb. Neva Tolle, from Zagreb, enlisted herself to defend with weapons ready in her hands, her son and her little house. Svetlana Broz is President Tito’s grand daughter. She left Belgrade, her quiet house to go to Bosnia, to besieged Sarajevo, with her eleven year old daughter and without being afraid because even there live the children of someone. Dunja Gelineo is from Dobrinja, an area of Sarajevo which was the front line during the siege. Dunja has learnt to recognise the ethnicity of the name of people, she didn''t know this before, she didn''t even know what nationality she was before.

"This documentary is a walk in the dark side, an attempt to follow the voices of these and other women about a land destroyed by a war of which these women did not feel part of. We travel in cities similar to ours, the faces of the women that recount these things are not so different from ours." (M. Pecorari, N. Nannavecchia)

Copyright © alpeadriacinema - all rights reserved - progetto e sviluppo TCD - TriesteCittàDigitale srl