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14^ edizione,
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UN’ORA SOLA TI VORREI
FOR ONE MORE HOUR WITH YOU

Alina Marazzi


Italia / Italy
2002 Digibeta, b-n / b-w, col., 55’
v.o. italiana / Italian o.v.


Sceneggiatura / Screenplay: Alina Marazzi. Montaggio / Editing: Ilaria Fraioli. Suono / Sound: Benni Atria, Remo Ugolinelli, Alessandro Faletti. Produzione / Produced by: Venerdi. Coproduzione / Coproduced by: Bartleby Film, RTSI Televisione Svizzera, Tele+.

"Mia madre è nata nel 1938 ed è morta nel 1972, quando io avevo 7 anni. Non ho molti ricordi di lei, ma ho sempre saputo che in un armadio in casa dei miei nonni era rinchiusa tutta la memoria visiva della nostra famiglia. Solo qualche anno fa ho avuto il coraggio di cominciare a guardare questi filmati, con grande curiosità ed emozione, soprattutto quelli segnati con una 'L', iniziale del nome di mia madre: Liseli. Come per una magia, in un attimo, quella misteriosa e sconosciuta persona proiettata sullo schermo davanti a me era come se fosse viva. In un secondo ero catapultata nel passato, all’epoca in cui viveva una madre conosciuta poco e dimenticata. Il film inizia con la registrazione sonora di un disco 45 giri con la vera voce di mia madre che mi parla; il resto del racconto intreccia la lettura di lettere e diari di mia madre, delle cartelle cliniche della casa di cura in cui mia madre trascorse lunghi periodi. Attraverso questi testi è possibile ricostruire la sua vita: l’adolescenza, l’amore, i figli, la malattia, il disagio esistenziale.”"( Alina Marazzi)

"My mother was born in 1938 and died in 1972, when I was seven years old. I don’t have many memories of her, but I have always known that a cupboard in my grandparents’ home contained all the visual memory of our family. Only a few years ago did I have the courage to start looking at these films 'with great curiosity and emotion 'especially those marked with an 'L', the first letter of my mother’s name: Liseli. As though by magic, in an instant, that mysterious and unknown person projected on the screen before me would appear as though alive. In a second, I would be catapulted into the past, to the time in which a little-known and then forgotten mother lived. The film begins with the sound recording of a 45 rpm record of the true voice of my mother speaking. The rest of the story combines the reading of my mother’s letters and diaries, and of the clinical records produced by the rest home in which my mother spent long periods. Through these texts, it is possible to reconstruct her life: adolescence, love, children, illness, existential hardship." (Alina Marazzi)

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