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17^ edizione,
sezione:
documentari fuori concorso / documentary out of competition
VIDEOLETTERS
VIDEOLETTERE

Katarina Rejger, Eric van den Broek


Serbia e Montenegro (incl. Kosovo) - Bosnia Erzegovina - Slovenia - Croazia - Macedonia - Paesi Bassi / Serbia and Montenegro (incl. Kosovo) - Bosnia & Herzegovina - Slovenia - Croatia - Macedonia - Netherlands
2005 Betacam SP, col.
v.o. serba - croata - bosniaca - olandese / Serbian - Croatian - Bosnian - Dutch o.v.


Fotografia / Photography: Eric van den Broek. Montaggio / Editing: Ot Louw. Suono / Sound: Katarina Rejger. Produzione / Produced by: Videoletters Foundation. Distribuzione internazionale / World Sales: RNTV.
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE


Videoletters č un progetto, avviato nel 1999, dai registi olandesi Katarina Reiger ed Eric van den Broek per aiutare quelle persone che, causa il conflitto nei Balcani, avevano perso del tutto i contatti con amici, conoscenti e parenti. Lo spirito essenziale del progetto era molto semplice: vecchi amici, colleghi o vicini separati dalla guerra si scambiavano delle lettere in video, che poi i registi e lo staff cercavano di recapitare. Nove videolettere sono state trasmesse simultaneamente dalle emittenti televisive di ognuno dei paesi che una volta formavano la Jugoslavia. Il progetto si č poi allargato, anche grazie al contributo di attori e cantanti della zona che hanno mandato videolettere ai loro colleghi di altre nazionalitŕ. Dall’aprile dell’anno scorso č attivo anche un sito internet, www.videoletters.net a cui chiunque puň inviare la propria videolettera. Il sito č dotato di un motore di ricerca che consente di cercare amici perduti o di intervenire nei blog che parlano della guerra. Chi non ha accesso a Internet puň usufruire di autobus equipaggiati con connessioni e videocamere che attraversano i Balcani e di 60 postazioni permanenti dove č possibile registrare le proprie “videolettere” e inviarle direttamente al sito.
Il Trieste Film Festival presenta in anteprima italiana una selezione di 6 videolettere.

Emil & Saša (dur. 23’)
Emil e Saša sono cresciuti a Pale, in Bosnia Erzegovina. Durante l’infanzia erano inseparabili. La guerra ha cambiato le loro vite in modo drammatico. Saša č stato costretto a entrare nell’esercito perché suo padre č Serbo; Emil, invece, č stato costretto a fuggire perché ha un padre musulmano. I due amici non si sono parlati per dieci anni, perché Emil pensa che Saša abbia commesso qualcosa di orribile durante la guerra.

Ivana & Senad (dur. 25’)

Quando scoppiň la guerra in Bosnia, i bambini poliomelitici che si trovavano in ospedale a Belgrado non capivano perché i genitori non andassero piů a trovarli e si sentivano abbandonati. Cosě capitň a Senad, un ragazzino di Konjic: allora chiese a Ivana, una signora che portava ai bambini ricoverati giocattoli e cibo, di diventare la sua ‘seconda’ mamma. A guerra finita, Senad ritorna in Bosnia. Un giorno, Ivana riceve una lettera da Haifa, la vera mamma di Senad, in cui le scrive che Senad ora lavora per la mafia…

Lala & Mira (dur. 24’)

Lala vive in Serbia, Mira in Bosnia Erzegovina. Lala va a trovare Mira ogni estate. Insieme nuotano nel fiume Neretva, flirtano con i ragazzi e copiano i vestiti che vedono sulle riviste di moda. Lala sposa Nikola e va a vivere in Svizzera. Mira sposa Ibro e si stabilisce a Mostar. Poi, in Bosnia scoppia la guerra. Mira si sposta a Zagabria, non chiama Lala perché pensa che l’amica sia al sicuro, all’estero, lontana dalla guerra. Questo finché non riceve una sua videolettera…

Mujesira & Joviša (dur. 27’)
Mujesira č musulmana e vive in un piccolo villaggio vicino a Višegrad. Quando scoppia la guerra, assiste all’omicidio del marito da parte dei Serbi, che ne gettano il corpo nella Drina. Decide allora di raggiungere le montagne con i suoi due bambini e alcuni vicini. Il gruppo cade perň in un’imboscata dei soldati, i bambini vengono uccisi e Mujesira, portata in un campo di prigionia, č costretta a lasciare i loro corpi sulla strada. A guerra finita, non riesce a trovarne i resti, manda perciň una videolettera ai suoi ex vicini serbi di Višegrad, nella speranza che almeno uno di loro la aiuti…

Nenad & Ruđer (dur. 26’)

Ruđer č un promettente compositore. Cieco fin dall’infanzia, appartiene a una famiglia di artisti. Il padre č un noto pittore e scrittore, la sorella studia all’Accademia di Belle Arti, la mamma insegna francese. Poco prima dello scoppio della guerra, č proprio lei a chiedere a uno dei suoi allievi di prendersi cura di Ruđer durante una gita scolastica. I due diventano amici, ma un giorno Nenad scopre che Ruđer e la sua famiglia se ne sono andati e rimane molto sorpreso. “C’č ancora una cosa che non capisco,” dice Nenad nella sua videolettera, “perché non mi avete detto niente? Non mi avete nemmeno salutato.”

Vlada & Ivica (dur. 22’)

Prima della guerra, Vlada viveva a Belgrado, Ivica vicino a Zagabria. I loro padri erano colleghi, le loro madri amiche. Quando in Croazia scoppia la guerra, la madre di Ivica telefona alla sua amica a Belgrado e le dice: “Ci sono granate che scoppiano dappertutto, i cecchini serbi sono appostati dall’altra parte della strada.” La madre di Vlada non riesce a credere alle proprie orecchie. Piů tardi il padre di Vlada scrive al suo amico: “So che tutto questo sta accadendo davvero. Mi vergogno di tutto quello che vi hanno fatto.” La lettera, perň, non riceve risposta. Vlada, allora, prende una decisione…


Videoletters is a project set up in 1999 by Dutch filmmakers Katarina Reiger and Eric van den Broek, in order to re-establish relationships that have been ruptured by the Balkan conflit. The underlying premise of the project was simple: former friends, colleagues or neighbors separated by the war in the Former Yugoslavia exchanged videoletters, by means the two directors and their staff, who function as postmen. Nine of these videoletters have been simultaneously broadcast by television stations in each of the nations that were once Yugoslavia. Then, the project increased and, also thanks to local actors and singers who sent videoletters to their collegues of other nationalities. From April 2005, a special internet site has been launched on www.videoletters.net, enabling people to post their own videoletters. A search engine facilitates the quest for a lost friend and join blogs on war. For those who do not have Internet, there are also 60 permanent Internet counters and busses equipped with internet connections and webcams will crisscross the countries of the Former Yugoslavia where it is possible to record videoletters and post them on the website.
The Trieste Film Festival presents a selection of 6 videoletters.

Emil & Saša (dur. 23’)
Emil and Saša grew up in Pale, in Bosnia & Herzegovina. During their childhood years, they were inseparable. The war changed their lives dramatically. Saša had to join the army: his father is Serbian. Emil had to flee: his father is Muslim. During ten years, the two friends do not speak to each other because Emil thinks Saša did something horrible during the war.

Ivana & Senad (dur. 25’)
As the war breaked out in Bosnia, children with polio who were being treated in Belgrade do not understand why they are not being visited by their parents in the hospital anymore and feel abandoned by their parents. So does Senad, a little boy from around Konjic. He asks Ivana, who brought the hospitalised children toys and food, to become his ''second'' mum. After the war is over, Senad returns to Bosnia. One day, Ivana gets a video-letter from Haifa, Senad''s real mother, in which she says that Senad now works for Mafia…

Lala & Mira (dur. 24’)
Lala lives in Serbia. Mira lives in Bosnia & Herzegovina. Lala comes to visit Mira every summer. They swim in the river Neretva, flirt with the boys, and copy dresses from the latest magazines. Lala marries Nikola and moves to Switzerland. Mira marries Ibro and settles in Mostar. Then the war breaks out in Bosnia. Mira flees to Zagreb. She does not call Lala because she think the war in Bosnia doesn''t affect her, living as she is, safely abroad. That is, until she receives Lala''s videoletter...

Mujesira & Joviša (dur. 27’)
Mujesira is a Muslim woman. She lives in a small village near Višegrad. As the war starts, she witnesses the killing of her husband by Serbs.His body is thrown into the river Drina. She manages to flee with her two children and some other villagers into the mountains. But when they are ambushed by soldiers, both her children are shot dead, and Mujesira is taken to a camp, forced thus to leave their bodies behind. After the war, Mujesira cannot find the remains of her children so sends a video letter to her Serbian former neighbors in Višegrad, hoping that at least one of them will help her to find her children.

Nenad & Ruđer (dur. 26’)
Ruđer is a promising composer. Blind from an early age, he comes from a prominent artistic family. His father is a well-known painter and writer; his sister Kristina is a student the Academy of Fine Arts, his mother Rada a French teacher. Just before the war starts, Rada asks Nenad, one of her pupils, to look after Ruđer when they go to a school excursion together; they become friends. One day Nenad is surprised to find out that Ruđer and his family are suddenly gone. ‘I still don''t understand one thing’, says Nenad in his videoletter, ‘why didn''t you tell me anything? You didn''t even say goodbye.’

Vlada & Ivica (dur. 22’)
Before the war, Vlada lived in Belgrade, Ivica near Zagreb. Their fathers were colleagues, their mothers were friends. When the war breaked out in Croatia, Ivica''s mother called Vlada''s mother in Belgrade: ''Grenades are exploding all over, the Serbian snipers are right across the street''. Vlada''s mother couldn’t believe her ears. Later Vlada''s father writed to Ivica''s: “I know it for certain that this all happened. I am ashamed for everything that has been done to you.” However, there is no reply. And then Vlada makes the decision to…

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