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14^ edizione,
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KAFKA VA AU CINÉMA (KAFKA GEHT INS KINO)
KAFKA VA AL CINEMA / KAFKA GOES TO THE CINEMA

Hanns Zischler


Francia - Germania / France - Germany
2002 Betacam, col., b-n / b-w, 54’
v.o. francese / French o.v.


Sceneggiatura, fotografia, suono / Screenplay, Photography, Sound: Hanns Zischler. Montaggio / Editing: Peter Sabat. Voce fuori campo / Voice off: Jeanne Balibar, Laurent Poitrenaux. Produzione e distribuzione / Produced and distributed by: Movimento Production

Fino alla Prima guerra mondiale il cinema viene considerato da un vasto numero di intellettuali una pura attrazione, una forma di intrattenimento. Kafka è uno dei pochi a coglierne immediatamente la straordinaria portata. Mentre i primi spettatori sono terrorizzati davanti al treno che entra nella stazione, lo scrittore ricorda con ironia quell’affascinante “illuminazione di un cadavere” che costituisce ai suoi occhi la presenza di un essere umano sullo schermo. Partendo dalle immagini dei primi film e dai fogli su cui Kafka annotava le sue fugaci impressioni all’uscita dalla sala buia, il regista cerca di dare una forma cinematografica ispirata e sensibile alle avventure emotive e nottambule dello scrittore. “Nel mio film tento di mostrare le sensazioni di Kafka all’uscita dal cinema e l’eco sul giornale e nelle sue lettere, cerco di dare a questa avventura una forma cinematografica appropriata. Una documentazione di materiali dimenticati da molto tempo, che cerco di tradurre dall’estetica specifica di quel periodo nel quadro di una percezione attuale.” (Hanns Zischler)

Until the First World War, cinema was considered by a vast number of intellectuals to be purely an attraction, a form of entertainment. Kafka was one of the few immediately to grasp the extraordinary import of the medium. While the first spectators were terrorised as they sat in front of a train entering a station, the writer recalls with irony that fascinating “illumination of a corpse” that the presence of a human being on the screen constituted in his eyes. Starting with the images of the first films and the papers on which Kafka noted his fleeting impressions upon leaving the cinema, the director tries to impart an inspired, sensitive cinematographic form to the emotive, nocturnal adventures of the writer. “In my film, I try to show the sensations of Kafka at the cinema exit and the echo in the journals and in his letters. I try to give an appropriate cinematographic form to this adventure. A documentation of materials that have been long forgotten, which I try to translate from the specific aesthetic of that period to today’s framework of perception.” (Hanns Zischler)

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