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16^ edizione,
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Massimo Mucchiut


Italia / Italy
2004 MiniDV, col., 14’
v.o. italiana / Italian o.v.


Sceneggiatura / Screenplay: Massimo Mucchiut, Paola Miraglia. Fotografia / Photography: Daniele Trani. Montaggio / Editing: Stefano Fiori. Musica / Music: Filippo Savino, Rudy B, Layla Baroli. Suono / Sound: Lawrence Iviani. Scenografia / Art Director: Marzia Degrassi, Nathan Boch. Costumi / Wardrobe: Marzia Degrassi. Effetti speciali / Special Effects: Gundo Officine Visive, Alto Fragile. Interpreti / Cast: Fabio Musco, Sara Alzetta, Angela Giassi, Maria Luisa Moro, Federico Magro, Elisabetta Scala, Noemi Sciucca, Costantino Di Iorio. Produzione / Produced by: Alto Fragile.

"Scappare di fronte a ciò che spaventa è la reazione più umana, comune. Ma quando scappiamo da noi stessi senza un'adeguata incubazione che porti a una reale presa di coscienza, non possiamo sperare di trovare altrove ciò che cerchiamo. Carlo, moralmente sterile e privo di aspirazioni, rischia la vita e viene "schiaffeggiato" dalla propria immagine di sè. Scappa pieno di gioia alla volta della terra promessa. Purtroppo per lui nulla cambia poichè nulla di lui è cambiato. Se non siamo capaci di modificare noi stessi, niente di ciò che ci circonda potrà mai migliorare; la storia continuerà a ripetersi... Carlo, moderno ignavo dantesco che non ha saputo (o voluto) mai scegliere una strada, un cammino definito per la sua vita. Anche questo cortometraggio, sulla scia di certo cinema italiano degli ultimi anni, affronta il problema di una generazione, la nostra, di trentenni vecchi-adolescenti, adulti-bambini che, cresciuti in ‘scatole di cotone’, vivono un’esistenza anestetizzata salvo poi ritrovarsi belli e cresciuti in una vita che non riescono a riconoscere come loro appunto perché non scelta. (M. Mucchiut, P. Miraglia)

"Fleeing from something that scares one is the most human, common reaction. But when we run away from ourselves without an adequate incubation leading to a true awareness, we cannot hope to find what we are seeking elsewhere. Morally sterile and devoid of aspirations, Carlo risks his life and is slapped down by his own image of himself. He flees joyfully towards the promised land, but unfortunately for him, nothing changes since nothing has changed in him. If we are not able to modify ourselves, nothing around us will ever improve; history will continue to repeat itself Carlo is a modern, Dantesque, indolent character who has never been able (or wished) to choose a way forward, a clear road ahead for his life. Following in the wake of a certain type of recent Italian cinema, this short tackles the problem of a generation ours, of thirty-something old adolescents, adult-children which has grown up in a cocoon; we live an anaesthetised existence until we awaken and find ourselves in a life we cannot recognise as our own because we did not choose it." (M. Mucchiut, P. Miraglia)

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