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16^ edizione,
sezione:
concorso documentari / documentaries in competition
MESTO NA TRAVNIKU
LA CITTÀ SUL PRATO / THE TOWN IN THE MEADOW

Anja Medved, Nadja Veluscek


Slovenia
2004 Betacam SP, col., 65’
v.o. slovena - italiana / Slovenian - Italian o.v.


Sceneggiatura / Screenplay: Anja Medved, Nadja Veluscek. Fotografia / Photography: Radovan Cok. Montaggio / Editing: Anja Medved, Ales Mavric. Musica, suono / Music, Sound: Aleksander Ipavec. Produzione / Produced by: Zavod Kinoatelje. Coproduzione, distribuzione internazionale / Coproduced by, World Sales: Kinoatelje.

Il documentario ripercorre la storia di Nova Gorica dal 1948, anno della sua fondazione, a oggi svelando diversi aspetti poco conosciuti delle origini della città. Nova Gorica nasce sul prato, ma in realtà il prato è quello dell’antico cimitero austroungarico, e il terreno argilloso ne ha conservato i segni fino ai lavori di edificazione dal 1948 in poi. Lo schema, già collaudato nel precedente lavoro delle due registe (Moja Meja - Il mio confine presentato l’anno scorso ad Alpe Adria Cinema), è quello basato su una ricerca audiovisiva; con interviste a persone che la Storia l’hanno vissuta sulla loro pelle: gli abitanti originari dei prati dell’odierna Nova Gorica, gli operai, i progettisti. Dopo aver raccontato le origini attraverso fotografie e filmati d’archivio, il documentario trascolora in una riflessione quando la parola viene data agli architetti, agli urbanisti, agli intellettuali, alle immagini della città come ora appare agli occhi dei visitatori, a metà tra una città giardino e un centro di divertimenti. Diventa anche un dialogo tra due città vicine eppur diverse. Riguardo a Nova Gorica, città cippo, faro del socialismo verso il capitalismo, è invece da sottolineare la dichiarazione di Ivan Macek ‘Matija’, eminenza grigia a cui il Comitato centrale del Partito affidò la fondazione della città: il sito attuale è stato preferito a quello di •empeter, perché le due città erano comunque destinate a unirsi: pensiero ante litteram del confine aperto?
"Le città sono luoghi di scambio. Non soltanto scambio di beni ma scambio di memorie, di storie e di desideri. Per queste ragioni ogni città è differente e insostituibile. Nova Gorica e Gorizia. Due nomi, uno stesso luogo. Più di due città." (A. Medved, N. Veluscek)


This documentary recounts the history of Nova Gorica from 1948, when it was founded, to the present day, revealing some little-known aspects of its origins. Nova Gorica was built in a meadow, but in reality that meadow is a former Austro-Hungarian cemetery, and the clay terrain preserved evidence of it until the building work began from 1948 onwards. The framework of the film, which had already been tried and tested in the two directors’ earlier work (Moja Meja - My border, presented last year at Alpe Adria Cinema), is based on an audio-visual research, with interviews with those who have experienced history personally: the original inhabitants of the meadows of today’s Nova Gorica, the workers and designers. After exploring the origins through photographs and archive images, the documentary shifts into reflective mood when the floor is given to the architects, town-planners, intellectuals, with images of how the town now appears to visitors, half-way between a garden city and a funfair. It also becomes a dialogue between two neighbouring yet very different towns. As regards Nova Gorica as beacon of socialism against capitalism, it is worth hearing the declaration of Ivan Maãek ‘Matija’, the eminence grise to whom the Party’s Central Committee entrusted the founding of the town: the present site was preferred to empeter because the two towns were anyway destined to join up again; a belief ante litteram in the open border?
"The towns are places for exchange. Not just an exchange of goods but also of memories, of histories and desires. For these reasons, every town is different and irreplaceable. Nova Gorica and Gorizia. Two names, one place. More than two towns. (A. Medved, N. Veluscek)

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