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Trieste, 1/14/2006
CONFERENZA STAMPA

TEATRO MIELA

TRIESTE – Saranno alcuni prestigiosi eventi speciali ad inaugurare la 17ma edizione di Trieste Film Festival, in programma dal 19 al 26 gennaio 2006 (Cinema Excelsior, Sala Azzurra, Cinema Artiston e Teatro Miela), e ormai riconosciuta come la più ricca e articolata manifestazione festivaliera italiana espressamente dedicata alle cinematografie dell’Europa centro-orientale, e oltre. Organizzato dall’associazione Alpe Adria Cinema, e diretto da Annamaria Percavassi, il Festival si fa a suo modo interprete delle trasformazioni epocali che in questi ultimi quindici anni hanno attraversato l’Europa, presentando uno sguardo approfondito su questa Nuova Europa, reduce dalla lunga guerra nei Balcani e ancora al centro di scontri e inquietudini.
Giovedì 16 gennaio il Festival sarà inaugurato (ore 20.00) dal film “Odgrobadogroba” (Di tomba in tomba), una coproduzione croato-slovena del ‘regista-rivelazione’ di quest’anno, il lubianese Jan Cvitkovič. Il film ha vinto l’ultimo festival di Cottbus in Germania, si è aggiudicato il Premio per il miglior regista emergente a San Sebastian e due riconoscimenti all’ultimo Torino Film Festival: miglior film (ex-aequo) e miglior sceneggiatura.
Sempre nella stessa serata, attesissima a Trieste la proiezione, in anteprima italiana, dell’ultimo film di Márta Mészáros, A temetetlen halott (L’insepolto Ungheria – Polonia – Slovacchia 2004 ), sulla vita di Imre Nagy. Nel cinquantenario dei fatti di Ungheria del ’56, il film cerca di gettare luce sulla vita del primo ministro ungherese, iniziando la narrazione dai fatti dal 1956 fino alla sua esecuzione, e continuando il racconto fino ai giorni nostri. Márta Mészáros, la cineasta più celebre d’Ungheria e una delle registe più note a livello internazionale, sarà ospite del festival.
Ma l’avvio di questa 17.ma edizione sarà anche l’occasione per il primo ricordo dedicato a Silvan Furlan, scomparso prematuramente nell’aprile di quest’anno. Un acuto critico cinematografico sloveno, studioso appassionato, cinetecario, nonché sceneggiatore fecondo e regista che è stato tra i fondatori di Alpe Adria Cinema e tra i più attivi e tenaci sostenitori del Festival in tutti questi anni. “E’ stato un grande amico, che ha creduto nella nostra manifestazione, l’ha fondata assieme a noi, ha fatto sempre parte del nostro comitato scientifico e sarebbe contento di trovare inserito nel concorso il lungometraggio sloveno che ha fatto in tempo a vedere e apprezzare”, sottolinea il direttore artistico Annamaria Percavassi.

Un ulteriore un evento speciale targato Slovenia, il concerto degli Srečna mladina, concluderà la lunga serata inaugurale del Festival nell’ambito di Immagini, la sezione dedicata alla multimedialità - organizzata in collaborazione con Bonawentura/Miela next.

Alle proposte della giornata di apertura si affiancano, quest’anno, numerosi omaggi ed eventi speciali. Primo fra tutti Rossellini anno 100: nel centenario della nascita un ricordo dedicato a Roberto Rossellini alla presenza della figlia Ingrid, che sarà al festival per un incontro-racconto sulla vita del padre (martedì 24, ore 17.30. Cinema Ariston). Nel corso del festival saranno proiettati alcuni dei film di Rossellini più amati dalla figlia, come Paisà, Francesco giullare di Dio e Viaggio in Italia. L’omaggio triestino sarà anche l’occasione per la presentazione ufficiale di tutti i progetti che la Fondazione Rossellini proporrà nel 2006 in ricordo del padre del neo-realismo.

Molto atteso, inoltre, tra gli eventi speciali anche il film SOLIDARNOŚĆ, SOLIDARNOŚĆ… (Polonia 2005), realizzato in occasione del venticinquesimo anniversario della nascita dell’omonimo sindacato. I maggiori registi polacchi (tra gli altri Krzysztof Zanussi a Juliusz Machulski, Andrzej Jakimowski, Jan Jakub Kolski, Piotr Trzaskalski) hanno partecipato a questa produzione nata per ricordare gli eventi che si sono succeduti nell’agosto del 1980. Ogni regista ha contribuito al progetto con un corto di 10 minuti, alla base un intento comune: mostrare il fenomeno Solidarność, che al tempo è riuscito in un’impresa irripetibile, riunire in un’unica anima 10 milioni di polacchi.
Da segnalare anche l’evento di chiusura del Trieste Film Festival con l’eccezionale anteprima italiana di “Senza destino” (Sorstalanság – Fateless. Gemania, Gran Bretagna, Ungheria 2005), esordio alla regia di Lajos Koltai, notissimo direttore della fotografia del cinema internazionale (“Being Julia, “La leggenda del pianista sull’oceano”, candidato all’Oscar per “Malena”, di Giuseppe Tornatore ...). La pellicola è tratta dal commovente e profondo romanzo sull’olocausto del Premio Nobel per la Letteratura (2002) Imre Kertész (“Essere senza destino” ed. Feltrinelli), che firma anche la sceneggiatura del film. Senza destino – che sarà nelle sale italiane da venerdì 27 gennaio – dopo essere stato in concorso al Festival di Berlino è adesso candidato all’European Film Academy Award per la Miglior fotografia europea e per la Miglior musica da film europea, composta da Ennio Morricone. Sempre in anteprima nazionale sarà presentato anche un inedito “dietro le quinte” girato dalla critica cinematografica ungherese Klára Muhi durante le fasi della lavorazione del film: Sorstalanság Werk (Sorstalanság dietro le quinte), che documenta alcuni momenti decisivi di questa produzione. Nel bel documentario compaiono, tra i molti altri, anche Ennio Morricone e lo stesso Kertés

Il fascino del viaggio e del viaggiare – reale o simbolico – e le sue molteplici suggestioni, costituiscono un’ideale fil rouge del Festival, su cui si muovono molte delle opere proposte nell’ambito delle tre sezioni competitive, lungometraggi, cortometraggi e documentari. Quella che esce dall’occhio di molti dei registi presenti quest’anno a Trieste è l’immagine di un Europa in cammino: un simbolico viaggiare attraverso i cambiamenti che hanno trasformato questi Paesi nell’ultimo decennio, o un viaggio reale che documenta l’esplorazione di tutta un’area. Anche il tema del dopo-guerra e la ricostruzione dei Balcani, una regione ormai dimenticata dai media italiani e internazionali, ritorna con prepotenza nei film di alcuni tra i migliori registi dell’area

Undici quest’anno i lungometraggi in concorso, quasi tutti in anteprima italiana: un prezioso ‘spaccato’ della migliore produzione est europea del 2005, pluri-premiata in numerose manifestazioni internazionali. Molto attesa l’anteprima di Moartea domnului Lazarescu (La morte del signor Lazarescu) di Christi Puiu, vincitore all’ultimo Festival di Cannes della sezione “Un Certain Regard”. Un film potente, asciutto, indelebile come tutte le opere lucidamente disincantate, sulla morte e sulla malattia, primo capitolo di un progetto complessivo di sei film ambientati nella periferia di Bucarest. Presente al festival anche la prima produzione indipendente kosovara, Kukumi, del regista Isa Qosja, che si è aggiudicato il premio speciale della giuria all’ultimo Sarajevo Film Festival. A fény ösvényei (I percorsi della luce), segna, invece, l’esordio dell’ungherse Attila Mispál: un film inquietante, estremo, crudele - eppure aperto alla speranza – premiato come Miglior opera prima all’ultima edizione della Settimana del Cinema di Budapest. Anteprima italiana anche per l’ultimo lavoro del regista sloveno Damjan Kozole, già ospite del Trieste Film Festival, che in Delo osvobaja (Il lavoro rende liberi) affronta alcuni problemi di disoccupazione legati all’entrata della Slovenia nell’Unione Europea. In concorso anche l’opera premiata come Miglior film all’ultimo Sarajevo Film Festival, Leidi zi (La signora Zi) del bulgaro Georgi Djulgerov, incentrata sul dramma dell’abbandono dei bambini. E’ imperniato sul tema generazionale il progetto che ha accomunato sei giovani promettenti registi dell’Europa dell’Est - Stefan Arsenijević, Nadeja Koseva, Mait Laas, Kornél Mundruczó, Christian Mungiu, Jasmila Žbanić – che hanno realizzato quattro lavori di fiction e un documentario, cuciti assieme da un film di animazione, confluiti in un unico lungometraggio, Lost and found. Six Glances of a Genaration (Persi e ritrovati. Sei sguardi su una generazione). Un’inedita quanto immaginifica Parigi fa da sfondo al film di Piotr Trzaskalski Mistrz (Il maestro), mentre è ambientato in un piccolo paesino rumeno sul delta del Danubio la coproduzione svizzero-rumena Ryna, di Ruxanda Zenide, vincitrice del premio speciale della giuria all’ultimo Filmfestival di Cottbus. Ancora in anteprima italiana Schläfer (Il dormiente) lungometraggio d’esordio di Benjamin Heinesberg, anch’esso presente all’ultimo Festival di Cannes. E’ una commedia sociale caratterizzata da una peculiare vena ironica, l’ultima fatica di un regista slovacco, già noto e apprezzato dal pubblico triestino, Martin Šulík, presente con SLUNEČNĺ STÁT aneb hrdinové dělnické třídy (La città del sole o gli eroi della classe operaia). Da segnalare, infine, Stesti (Qualcosa come la felicità) del ceco Bohdan Sláma, premiato all’ultimo Festival di San Sebastian e candidato per la Repubblica Ceca all’Oscar per il Miglior film straniero. In giuria Andrea Fornari (Italia), Judit Pintér (Ungheria) e Jelka Stergel (Slovenia).

Il Concorso Internazionale Cortometraggi, Premio Laboratorio Mediterraneo, propone, invece, diciannove opere prodotte negli ultimi due anni, provenienti da 13 paesi. “La selezione, come di consueto, si avvale della presenza delle migliori produzioni uscite dalle Scuole di Cinema e Belle arti dell'area geografica indagata dal Festival” ricorda Tiziana Finzi, curatrice della sezione. Da segnalare due eventi speciali della sezione, che accorpano corti diretti da autori di diverse nazionalità: BALKAN BLUES (Bosnia, Macedonia, Serbia, Croazia) - un progetto di Rada Šešić incentrato su una nuova generazione di giovani registi che stanno rielaborando con successo il cinema d’autore - e la serie BETWEEN EUROPE AND MIDDLE EAST (Francia, Belgio, Giordania), un progetto di Germana Jaulin nato nell’ambito del premio “Art visuels 2004”, un concorso sul tema dell’ “incontro”, rivolto a giovani registi europei e del Medio Oriente. La giuria dei cortometraggi è composta da Lucia Rikaki (Grecia), Heinz Hermanns (Germania) e Gloria De Antoni (Italia).

“Premio Alpe Adria Cinema” concorso internazionale documentari. Anche quest’anno, dopo il grande successo della scorsa edizione, Fabrizio Grosoli cura il Concorso riservato ai documentari. “E’ ormai del resto una tendenza internazionale consolidata quella dell’affermarsi del documentario narrativo e d’autore – ricorda Grosoli - non più quindi documentario come reportage o inchiesta giornalistica, ma come racconto del reale, come approfondimento necessario della realtà in cui viviamo attraverso storie esemplari ed appassionanti quanto e più della fiction”.
Presenti 17 titoli in concorso di formati e durate diverse (corti, medi e lungometraggi). Ma oltre al concorso è presente anche una sezione speciale: a distanza di 15 anni dall’inizio di quel tragico evento che è stata la guerra nell’ex-Jugoslavia vengono presentati alcuni documenti eccezionali: 2 film di produzione croata (con partecipazione serba), uno sulla definitiva ricostruzione dell’eccidio di Srebrenica (Izvan razumne sumnje - Al di là di ogni ragionevole dubbio) e l’altro sulle atrocità commesse nella prigione di Lora a Spalato (Lora. svjedočanstva - Lora. testimonianze), ma anche una serie TV tuttora “in progress” che è già stata considerata come uno degli avvenimenti televisivi di questi anni. Ha per titolo Videoletters e in ogni episodio racconta storie di persone comuni separate dai nuovi confini, fisici e mentali, imposti dalla guerra e ricongiunte oggi attraverso appunto lo scambio di “videolettere”. A Trieste si vedranno in anteprima i primi 6 episodi della serie. In giuria: Agnès Wildenstein (Francia), Daria Menozzi (Italia), Tibor Kocsis (Ungheria).

La sezione monografica di quest’anno sarà dedicata a al cinema tedesco con "Update Deutschland", una quindicina di film - selezionati da Vincenzo Bugno - dedicati all’onda nuova del cinema tedesco contemporaneo Da qualche anno il cinema tedesco sembra avere modificato la sua immagine: in Germania si è sviluppato un cinema di nuovi autori che si sono gradualmente imposti a livello internazionale, quali Christian Petzold, Angela Schalenec, presenti al festival, e altri che la manifestazione ci farà scoprire.

Da segnalare l’Omaggio ai Guerman: un vero e proprio “Ritratto di famiglia” rivolto a due importanti cineasti russi, padre e figlio: Aleksej Guerman Sr e Aleksej Guerman jr, ai quali il festival dedica il primo omaggio completo mai realizzato, presentando anche l’ ultimo lavoro di Aleksej Guerman jr Garpastum, in concorso proprio quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia.

Ulteriore omaggio ad un’indimenticabile personalità dell’est Europa è la retrospettiva dedicata a BOHUMIL HRABAL, Il cinema sul fondo – curata da Francesco Potassio - che conclude un ampio progetto avviato già nel mese di ottobre tra Trieste e Udine. A quarant’anni dall’Oscar per il film “Treni strettamente sorvegliati”, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore ceco, il regista Jiří Menzel - per oltre trent’anni unito a Hrabal da un proficuo sodalizio artistico ed attualmente impegnato sul set di “Ho servito il re d’Inghilterra” - sarà atteso ospite del festival triestino.

Immancabili anche quest’anno le attese proposte della sezione Immagini (con Bonawentura/ MielaNext), che si è sempre contraddistinta per il suo modo caratteristico di raggruppare in un "contenitore" le opere più diverse, senza distinzione di formato, durata e supporto. Cinema, video, clips, docu e docufiction, incontri, videoproiezioni, musica, dj e vj set, per vivere, vedere, ed emozionarsi intensamente grazie a quello che il cinema e le arti visive “esplose” stimolano e sollecitano per tutto il festival. L’inaugurazione della sezione è affidata a JOHANNA di Kornél Mundruczó (giovedì 16 ore 20.30 Sala Azzurra), un film concepito e scritto come un’opera lirica, contemporanea e visionaria.

Nell’ambito degli ormai consueti incontri tra cinema e scrittura, è previsto quest’anno un confronto tra autori di reportage scritti e autori di reportage filmati sul tema del viaggio e dell’avventura, nella tavola rotonda curata da Paolo Vecchi “IL MOLTEPLICE VIAGGIARE”, a cui parteciperanno registi, scrittori, sceneggiatori, giornalisti e documentaristi, tra i nomi attesi Davide Ferrario, Massimo Zamboni, Paolo Rumiz, Monika Bulaj.
Molto ricca e articolata, anche in quest’edizione, la sezione Zone di cinema, da sempre attenta alla produzione locale e al Friuli Venezia Giulia come set. Presenti otto lavori, tra cui i cinque video selezionati dal pubblico durante il recente concorso Anteprima Zone di Cinema, e due progetti speciali: l’anteprima nazionale dell’ultimo lavoro di Gloria De Antoni “RITORNO AL TAGLIAMENTO, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di Addio alle armi di Hemingway”, e “La rosa rossa”, dell’amatissimo regista Franco Giraldi. Il film, una delle più belle e intense pellicole girate nella penisola istriana, ben si collega al libro “Nata in Istria” di Anna Maria Mori (Rizzoli editore), di cui il festival ospiterà la presentazione in prima assoluta, in un incontro pubblico alla presenza della scrittrice, di Pierluigi Sabatti, Ariella Reggio, Elvio Guagnini e Marino Vocci (mercoledì 24 gennaio, Caffè degli Specchi, ore 11.30).

Da quest’anno due nuovi Premi vengono inseriti nel novero dei riconoscimenti ufficiali di Trieste Film Festival. Il primo, Premio CEI, sarà assegnato dal Comitato Scientifico Internazionale del Festival all’opera – scelta tra i lungometraggi i corti o i documentari in concorso - prodotta in uno dei Paesi dell’Iniziativa Centro Europea (INCE) che meglio rappresenta la realtà contemporanea e il dialogo fra le culture. Con il Premio Musicfeel, invece, si offrirà al vincitore del concorso cortometraggi la realizzazione gratuita delle musiche originali per il prossimo lavoro (cortometraggio) dalla Musicfeel di Stefano Cretarola e Marco Fedele (www.musicfeel.com).

LA SIGLA DI TRIESTE FILM FESTIVAL 2006
Fabrica, la nota officina creativa targata Benetton, aveva realizzato la sigla di apertura della scorsa edizione del festival; quest’anno il testimone passa alla regista georgiana Basa Potskhisvili in concorso l’anno scorso nella sezione cortometraggi. Lo spot parte dal suo cortometraggio JUST TRY breve musical di due minuti interpretato da una bambina che cantando in una sartoria russa dove si stanno cucendo divise militari “almeno prova” a ridisegnare la realtà circostante attraverso il canto e la danza… il risultato? 20 secondi di colori e musica che ci catapultano nel cuore più pulsante e vitale del cinema dell’est Europa. Un crescendo di note e inquadrature sempre più veloci porta al fotogramma finale: la protagonista con le braccia aperte ad abbracciare Trieste; come Alpe Adria Cinema è riuscita e riuscirà a fare con le proposte della 17a edizione del Festival, con la soddisfazione e l’orgoglio di chi, come nel mini musical della sigla, “almeno ci prova”…

notizie utili

accrediti
E’ possibile accreditarsi alla 17.ma edizione del festival sottoscrivendo il modulo presente sul sito ufficiale www.triestefilmfestival.it: l’accredito (20 €) dà diritto all'ingresso gratuito a tutte le proiezioni e al ritiro di una copia omaggio del catalogo generale del festival. La serata inaugurale è, invece, ad ingresso gratuito.

FESTIVAL: TRIESTE FILM FESTIVAL
SEDE: TRIESTE, Cinema Excelsior, Teatro Miela, Cinema Ariston
PERIODO: 19 – 26 gennaio 2006
INFO: Alpe Adria Cinema tel. 040.3476076 via Donota, 1 (TS)
PREMI: Premio Trieste al miglior lungometraggio in concorso (euro 5.000)
Premio Alpe Adria Cinema al miglior documentario in concorso (euro 2.500)
Premio Fondazione Mediterraneo al miglior cortometraggio in concorso
(euro 2.000)
Premio CEI (Central European Initiative) (euro 2.500)
Premio Musicfeel
Premio del Pubblico al miglior film di ciascuno dei 3 concorsi
INCONTRI: ogni giorno, i registi, gli attori e i protagonisti del festival incontreranno il pubblico e la stampa alle 12.00 al Caffè degli Specchi di piazza Unità. Gli incontri saranno condotti dallo scrittore Roberto Ferrucci.


Info stampa: Volpe&Sain Comunicazione +39.040.762667 – 335.6023988

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