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16^ edizione,
sezione:
omaggio Viktor Kosakovskij
LOSEV
LOSEV

Viktor Kosakovskij


Russia
1990 35mm, b-n / b-w, 59 ’
v.o. russa / Russian o.v.


Sceneggiatura / Screenplay: Viktor Kosakovskij, Jurij Rostovtsev. Fotografia / Photography: Georgij Rerberg, Viktor Kosakovskij, Nikolaj Fionuãev, Vladimir Morozov. Montaggio / Editing: Viktor Kosakovskij. Suono / Sound: Galina Pozeljeva. Produzione, distribuzione internazionale / Produced by, World Sales: St. Petersburg Documentary Film Studios.

Viktor Kosakovskij dedica il suo primo film a Losev Aleksej Fëdoroviã filologo, filosofo e pensatore religioso, uno dei più grandi filosofi russi del XX secolo. Egli fu l’ultimo rappresentante della cultura russa pre-rivoluzionaria, e l’unico a essere miracolosamente sopravvissuto al regime comunista. Durante l’epoca sovietica tutti i maestri, i colleghi e gli amici di Losev furono perseguitati, sterminati o ridotti al silenzio. Kosakovskij incontra il vecchio uomo poco prima della sua morte, e raccoglie i suoi ultimi pensieri: quelli di un teologo che ha dedicato la sua vita ad approfondire i concetti di destino, libertà e Dio. Losev morì nel 1988, a 95 anni, lasciando 30 voluminosi trattati di filosofia. Solo l’avvento della GlasnosÈ permise che i suoi lavori fossero pubblicati in Russia. Questo film è stato realizzato durante gli ultimi mesi di vita dell’intellettuale russo e contiene immagini uniche, mai girate prima, di Losev.

"Questo è il mio film ‘da studente’. All’inizio volevo solo riprenderlo, riprendere la sua faccia, perché nessuno l’aveva fatto prima. A quel tempo in Russia era impossibile trovare anche solo una sua foto... Egli predisse la sua morte qualche mese prima, mi disse che sarebbe morto il 24 maggio. E morì il 24 maggio. Della sua morte Losev diceva, ‘è un atto dell’amore divino nei miei confronti’. Nessun altro ha mai filmato Losev. Né prima, né dopo. Ho miracolosamente parlato con lui durante le tre brevi sessioni in cui l’ho filmato e così poi sono stato obbligato a includere ogni singola inquadratura nel film finale, per amore dei posteri." (Viktor Kosakovskij)


Viktor Kosakovsky dedicates his first film to Losev Aleksej Fëdoroviã philologist, philosopher and religious thinker, one of the Russian greatest philosophers in the 20th century. He was the last representative of the Russian''s pre-Revolutionary culture, and the only one to have miraculously survived the Communist regime. During the Soviet epoch all of Losev''s teachers, colleagues and friends were persecuted, exterminated, or silenced. He meets the old man shortly before his death, and garners his last thoughts: those of a theologian who has devoted his life to formulating the concepts of destiny, of liberty and of God. Losev died in 1988 aged 95 years having left 30 thick volumes of philosophy. Only with the advent of GlasnosÈ was it possible for his work to be published in Russia. This film was shot during the latest monthes of Losev''s life and contains the only footage of Losev ever shot.

"This is my student film. In the begining I wanted just to film him, his face, because nobody filmed him before. In that time in Russia it was impossible even to find the photo of him... He foretold his own death, several month before, he told me that he will die at 24th of May. And he died at 24th of May. Of his own death Losev says, ‘it is an act of divine love towards me’. No one else has ever filmed Losev. Neither before, nor after. I miraculously talked him into three short filming sessions, and I was then obliged to include every single shot in the final film for the sake of posterity." (Viktor Kosakovsky)

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