LUNEDI 12 GENNAIO 2015 ore 16.30 ore 18.45 ore 21.00
OFF THE WALL: giovani registi dell’Europa centro orientale raccontano il proprio paese 25 anni dopo la caduta del muro di Berlino

OFF THE WALL è un progetto finanziato dal programma europeo ‘audience development’ di Europa Creativa e ideato da una rete di festival di cui anche il TriesteFF fa parte, assieme ad altri 6 festival (REC Tarragona – Spagna, A l’Est du Nouveau – Rouen, Francia, Tallinn Black Nights Film Festival – Estonia, Espoo Cine IFF – Helsinki, Finlandia, in collaborazione con Northern Film Festival – Leeuwarden, Paesi Bassi, e IFF Kratkofil Plus – Banja Luka, Bosnia Erzegovina).

Ore 16:30: THIS AIN’T CALIFORNIA di Marten Persiel
Ore 18:45: ALL THAT I LOVE (TUTTO CIO’ CHE AMO) di Jacek Borcuch
Ore 21:00: FIGLIO DI NESSUNO di Vuk Rsumovic (film vincitore della Settimana Internazionale della Critica di Venezia 2014)

THIS AIN’T CALIFORNIA di Martin Persiel: un viaggio all’interno del mondo sconosciuto e bizzarro dei ‘Rollbrettfahrer’, come erano conosciuti gli skaters nell’ex Germania dell’Est, giovani ribelli per cui la voglia di libertà diventa grazie a uno skateboard uno stile di vita.

ALL THAT I LOVE di Jacek Borcuch: Polonia 1981: dietro la cortina di ferro, Janek, il figlio adolescente di un capitano della marina, forma gli ATIL (All That I Love), una band punk-rock le cui canzoni esprimono la delusione per il socialismo e un desiderio di libertà che fa eco alle idee del nuovo movimento “Solidarietà” (Solidarnosc). Allo stesso tempo, Janek trova l’amore in Basia, una giovane donna il cui padre fa parte del movimento e disapprova Janek, a causa dei numerosi militari presenti della sua famiglia. Con la crescente agitazione sociale e l’introduzione della legge marziale, Janek e la musica degli ATIL provocheranno gravi problemi tra i familiari e gli amici.

FIGLIO DI NESSUNO di Vuk Rsumovic: Nella primavera del 1988, fra le montagne della Bosnia, viene ritrovato un bambino cresciuto fra i lupi. Gli viene dato il nome di Haris e viene inviato in Serbia, all’orfanotrofio di Belgrado, dove è affidato alle cure di Ilke. Qui diventa amico inseparabile del piccolo Žika e, col tempo, impara a pronunciare le sue prime parole. Ma nel 1992, nel pieno della guerra, le autorità locali lo costringono a tornare in Bosnia, dove viene armato di fucile e spedito al fronte. E una notte, per la prima volta nella sua vita, il ragazzo prende una decisione tutta sua.

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